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Due storie a lieto fine
Vorrei raccontarvi delle due gravidanze che sono riuscito ad ottenere con la donazione, perché ritengo possano essere d’aiuto per chi si approccio a questo mondo.
La prima, che giungerà al termine fra circa un mese e mezzo, è stata ottenuta con il metodo naturale. Dopo il contatto e lo scambio di esami ci siamo incontrati: una bellissima donna di 43 anni, che non assumeva alcun ormone, voleva che tutto fosse 100% naturale. Sebbene possa sembrare che le probabilità fossero contro di noi, in realtà lei aveva avuto un inizio di gravidanza (poche settimane) con un precedente partner pochi mesi prima, poi si sono lasciati ma la voglia di maternità ormai era cresciuta in lei. Ci siamo visti la prima volta a settembre, è stato tutto molto piacevole e "normale", dopo ha avuto un ritardo poi però test negativo. Ottobre tentativo a vuoto. Novembre tentativo a vuoto. A dicembre ritentiamo, come sempre più volte nei giorni presunti fertili (neanche il monitoraggio ha voluto fare); a Capodanno le scrivo per farle gli auguri e lei mi risponde con una foto di un test positivo. Emozione infinita per entrambi. Poi, beh, i controlli, le ansie, ogni asterisco su un esame o frase sibillina in un’ecografia diventava la fine del mondo. Poi, piano piano, ci siamo abituati (uso il plurale perché, seppur donatore e basta, comunque ho partecipato emotivamente al decorso) a questa "strana" condizione che è la gravidanza e presto nascerà una bella bambina, apparentemente sana dai controlli.
La seconda, che è al terzo mese, è stata invece ottenuta con metodo artificiale. Coppia di ragazze, che mi hanno anche già "prenotato" per un fratellino con l’altra – più giovane – futura madre. Anche loro molto rilassate, minima medicalizzazione del tutto (giusto il monitoraggio), è stato davvero inatteso. Ci vedevamo a casa loro, neanche tutti i mesi per vari impegni (come dicevo, massimo relax, anche la più "anziana" delle due è comunque molto giovane), io preparavo la siringa, salutavo ed uscivo. Non saprei neanche dire quanti tentativi abbiamo fatto proprio per la natura discontinua del tutto, direi circa quattro come il caso numero uno. Un bel giorno mi scrivono "test positivo" ed un fiume di ringraziamenti reciproci. Sì, perché anche in questo caso il rapporto fra noi è stato molto piacevole e ci tenevo molto. E rieccoci con ansie ed esami, siamo ancora in alto mare, ma finora sembra tutto ok, incrociando le dita.
Questo per dire: provate, provate, provate. Against all odds. Perché la statistica non è una scienza esatta, eccetto che in un particolare: se non giochi neanche un biglietto, le tue possibilità di vittoria sono zero.
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